Allora, eccomi qui. Non che abbia tanto chiaro come funziona questa roba, ma vedrò di farci la mano. Per la verità avevo giurato che mai avrei aperto un blog in vita mia, mi sembra una roba da gente che si parla addosso, e poi a chi potrebbero mai interessare i miserabili fatti miei?
Il fatto però è che ormai lo specchio mi rimanda l'immagine (appunto) di un sedano rapa. Sferico, bitorzoluto e bianchiccio: un sedano rapa gigante, settanta chili di sedano rapa. E bisogna correre ai ripari.
Questo dovrebbe quindi essere il diario del mio percorso verso la carota: una snella, longilinea, vitaminica carota. Non che ci speri tanto (i tempi della carota sono ormai lontani, vent'anni e venti chili fa) ma tentar non nuoce. Partiamo, quindi!
Un po' di antefatto. A tornare carota ci ho già provato un anno e mezzo fa, rivolgendomi per la prima volta in vita mia a un dietologo. Un'ottima persona, che all'inizio ha pure funzionato: ho perso sette chili in quattro mesi. Non che fossi tornata un figurino: sessantadue chili per la mia non eccelsa statura non facevano certo di me una stragnocca, ma insomma...poteva andare.
Solo che è durato poco: come ho smesso la dieta stretta un po' alla volta li ho ripresi tutti. E sì che continuavo a farmi il mazzo in palestra -beh, insomma, il mazzo...tre quarti d'ora di tapirulàn due o tre volte la settimana, diciamo- e non è che mi abbuffassi. Però li ho ripresi tutti, e pure con gli interessi. E pure continuando ad andare dal dietologo, tra l'altro: ma com'è che si dice? La confidenza elimina la riverenza: all'inizio vuoi far vedere che fai la brava, e il peso scende. Ma quando ormai il dietologo lo conosci bene ti può dire quello che vuole, darti tutti gli schemi che vuole: la luna di miele è finita, e di quello che ti dice te ne strafreghi. Tu vai lì, parli del più e del meno per un'ora, smolli i quattrini, e il mese dopo hai ripreso un altro chilo.
Quindi, alla fine della scorsa estate sono vigliaccamente svanita nel nulla. E ora sono qui, e ho trionfalmente sforato il muro dei settanta, che vergogna.
(Qui ci vorrebbe la foto, ma non so se me la sento di espormi in modo così abietto. Beh, magari con una maschera...devo avere da qualche parte dei residuati bellici da carnevale...vedremo)
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