domenica 26 febbraio 2012

Oggi 68.9. Decisamente, il malanno. Ma non potrebbe durare ancora un po'?

sabato 25 febbraio 2012

giovedì 23 febbraio 2012

Controllo peso a due settimane: 69.7. Ho tenuto il peso della scorsa settimana ma non sono più calata. Mi sento anche un po' disturbata...gonfia, infastidita...senza motivo, perchè non ho mangiato niente a cui possa dare la colpa. Ma ho anche mal di gola, magari è un qualche virus di passaggio.
Ginnastica questa settimana una volta sola, ma ho avuto tanto da lavorare e sono giustificata. Domani non posso andare, ma sabato conto di rimediare.
Comunque la palestra è fondamentale, e bisogna che studi qualche sistema per riuscire a fare le tre volte canoniche a settimana. Non perchè materialmente non possa, ma è la voglia che latita: nel senso che quando sono là sono contenta, ma è la spinta a cambiarmi e uscire di casa quella che manca. Per cui rimando, rimando, e finisce che quando vado ho al massimo tre quarti d'ora di tempo, quindi faccio il tapirulan e stop!
E invece dovrei fare tapirulan/macchine/un'altra attività aerobica per concludere, tipo la cyclette o l'orrido wave. Che significa stare là quasi due ore...

Vabbè, metto una nuova ricettina. Mi sembra abbastanza dietetica: naturalmente però non bisogna mangiare nient'altro, nemmeno il pane.

TORTINO DI MELANZANE

Ingredienti:
-Due melanzane oblunghe grandi
-un vasetto di ricotta o prescinseua, ben scolata
-un uovo
-due-tre manciate di parmigiano grattugiato
-un pugnetto di maggiorana fresca tritata
-pangrattato
-sale, pepe e olio

Cuocere le melanzane intere al forno. Recuperare la polpa, strizzarla molto bene e schiacciarla con una forchetta (non frullarla assolutamente!). Aggiungere la ricotta o prescinseua, l'uovo, il formaggio, la maggiorana e un pochino di pangrattato. Mescolare molto bene, aggiustare di sale e pepe. Ungere uno stampo con un filo d'olio, rivestire di pangrattato, versarvi l'impasto e livellarlo con un coltello. Coprire con altro pangrattato e cuocere in forno a 170° per circa 45 minuti. Lasciar intiepidire prima di servire.

venerdì 17 febbraio 2012

Ieri 69.6. Ma non avevo praticamente mangiato a pranzo, quindi secondo me non fa testo: vedremo se tiene!

Non ho messo la ricetta della moqueca, rimedio. Beh, la moqueca non è che sia tanto dietetica in sè, anzi. A Bahia mi sa che fanno una roba bisunta, però si può alleggerire. Servirebbe l'olio di dendè che non è che si trova da tutti i droghieri, ma anche con l'olio normale di oliva viene bene. Io l'ho fatta nelle cocottine: aiutano a ridurre le dosi appagando la vista. Mi sa che le cocottine sono un buon aiuto alla dieta, le dovrei usare più spesso...

MOQUECA dietetica DE CAMARAO

Ingredienti, per 4 persone a dieta
16 gamberoni
mezzo peperone rosso e mezzo giallo
una cipolla di Tropea piccola
sei pomodorini Piccadilly
Due spicchi d'aglio
un bicchiere di latte di cocco
un peperoncino piccante
un lime
olio, normale e di dendè
sale
coriandolo fresco (foglie) tritato , o in mancanza prezzemolo ma non è la stessa cosa.

Sgusciare i gamberoni, pulirli e metterli a marinare col succo del lime.
Tagliare a listerelle i peperoni, la cipolla e il peperoncino e farli rosolare con l'aglio e un cucchiaio d'olio in una padella antiaderente finchè sono teneri. Aggiungere i pomodorini tagliati a spicchi e far rosolare anche loro. Aggiungere un cucchiaio di olio di dendè e una manciata di coriandolo macinato, salare, dare una girata e spegnere il fuoco. Aggiungere i gamberi col succo di lime e mescolare.
Scaldare il forno a 220°. Distribuire i gamberi con la salsa nelle cocottine e versarvi sopra il latte di cocco.
Cuocere in forno finchè la salsa comincia a sobbollire: dovrebbero bastare una decina di minuti al massimo, non di più per non far diventare duri i gamberi.
Togliere dal forno e servire con riso basmati bollito.

Vado a dormire.
Domani, qualche pensiero sulla palestra!

martedì 14 febbraio 2012

San Valentino.
Stamattina controllo peso a una settimana: 69.9, scendo sotto i 70, urrà!

(Certo che se mi avessero detto solo cinque anni fa che avrei festeggiato la ricomparsa del 6 sulla bilancia avrei detto che erano pazzi...come cambiano i tempi!)
Stasera però si cena. Sarà dura non sforare...meno male che sono due giorni che a mezzogiorno mangio pochissimo, non per scelta ma perchè avevo da fare.
Spaghetti al sugo di scorfano e carciofi e moqueca de camarao sarà dura, lo so.
Poi metto la ricetta della moqueca, adesso vado a espiare con mezz'ora di palestra!

martedì 7 febbraio 2012

Ormai è sera e in palestra non ci sono andata per una cippa, anche perchè ho passato mezzo pomeriggio a cercare di capire come far funzionare il blog. Non va mica bene, se sto tutto il giorno col sedere incollato davanti al PC tra un mese avrò preso altri tre chili, altro che dimagrire.
Potrei sempre andarci dopo cena: la palestra chiude alle dieci. Devo solo riuscire a dimenticarmi che fuori ci sono quarantasette gradi sotto zero. E poi il freddo aumenta il dispendio calorico, no?
Bene. Iniziamo ufficialmente: al giorno 0 il peso ufficiale è kg 70.5. Sulla statura vorrei sorvolare, ma in un soprassalto di dignità confesso che sono 1.63. Cavolo, a vederlo scritto fa impressione: nonostante tutto vedendomi  non avrei detto di essere così obesa. Insomma, urge foto...ma la macchina è scarica, il caricabatterie chissà dov'è, il cavetto non lo trovo, facciamo domani, và.
A proposito di cavolo, oggi ho inaugurato la dieta col mio primo okonomiyaki. Avevo un tocco di cavolo cappuccio da far fuori, e siccome l'idea mi ronzava in testa da un po' ho provato a vedere se si riusciva a farne una versione dietetica.
Per chi non lo sapesse, l'okonomiyaki è una sbobba giapponese che si cuoce in padella o sulla piastra e che poi si condisce con qualunque cosa. Di solito viene paragonato alla pizza ma non sono d'accordo, sembra più un frittatone. Il cavolo c'entra perchè in pratica è lui l'azionista di maggioranza dello sbobbone: l'idea fa un po' senso, lo so, ma visto che il Giappone tutto di questa cosa s'abboffa mi sono detta che forse non era così male  e valeva la pena di provare.
Ecco dunque il mio

OKONOMIYAKI DIETETICO

nel quale ho messo le seguenti cose:
-1 etto di cavolo cappuccio tagliato a listerelle
-due uova
-40 grammi di farina
-50 grammi di acqua
-una carota grattugiata
-un pizzico di cremortartaro (solo perchè avevo quello, va bene anche il lievito normale ovviamente)
-un cucchiaio di zenzero giapponese marinato, tritato
-sale

Ho mescolato le uova, l'acqua e la farina e poi ho aggiunto il resto. A questo punto viene una roba che sembra un'insalata di cavolo impappocchiata col resto, ma ho scoperto che non c'è da temere: versata dentro una padella antiaderente appena unta di olio di semi e fatta cuocere coperta a fuoco basso, su entrambi i lati, l'insalatona si trasforma in una specie di frittata, eccola qui:




E il sapore, ci si potrebbe chiedere?
Il sapore, sorprendentemente, non è male. E' molto neutro, ma gradevole: del resto la ricetta originale prevederebbe che uno ricoprisse questo oggetto di cose molto più saporite, oppure che le mescolasse direttamente allo sbobbone. Gamberi, carne, formaggio, verdure varie, salse, più una serie di ingredienti tipicamente giap (alghe, fiocchi di pesce secco, listerelle di seppia cruda...) sui quali preferisco sorvolare.
E comunque, io sono A DIETA!
Quindi mi sono limitata a istoriare il tutto con eleganti decorazioni di ketchup piccante, e ho trangugiato. Naturalmente poi non ho mangiato altro (dopotutto c'erano dentro due uova e la farina) però adesso sono abbastanza sazia e la coscienza mi pare a posto.

Bene, oggi pomeriggio riprendo la palestra. Yeah!

(chissà se domani almeno un etto l'avrò perso)

lunedì 6 febbraio 2012

Allora, eccomi qui. Non che abbia tanto chiaro come funziona questa roba, ma vedrò di farci la mano. Per la verità avevo giurato che mai avrei aperto un blog in vita mia, mi sembra una roba da gente che si parla addosso, e poi a chi potrebbero mai interessare i miserabili fatti miei?
Il fatto però è che ormai lo specchio mi rimanda l'immagine (appunto) di un sedano rapa. Sferico, bitorzoluto e bianchiccio: un sedano rapa gigante, settanta chili di sedano rapa. E bisogna correre ai ripari.
Questo dovrebbe quindi essere il diario del mio percorso verso la carota: una snella, longilinea, vitaminica carota. Non che ci speri tanto (i tempi della carota sono ormai lontani, vent'anni e venti chili fa) ma tentar non nuoce. Partiamo, quindi!
Un po' di antefatto. A tornare carota ci ho già provato un anno e mezzo fa, rivolgendomi per la prima volta in vita mia a un dietologo. Un'ottima persona, che all'inizio ha pure funzionato: ho perso sette chili in quattro mesi. Non che fossi tornata un figurino: sessantadue chili per la mia non eccelsa statura non facevano certo di me una stragnocca, ma insomma...poteva andare.
Solo che è durato poco: come ho smesso la dieta stretta un po' alla volta li ho ripresi tutti. E sì che continuavo a farmi il mazzo in palestra -beh, insomma, il mazzo...tre quarti d'ora di tapirulàn due o tre volte la settimana, diciamo- e non è che mi abbuffassi. Però li ho ripresi tutti, e pure con gli interessi. E pure continuando ad andare dal dietologo, tra l'altro: ma com'è che si dice? La confidenza elimina la riverenza: all'inizio vuoi far vedere che fai la brava, e il peso scende. Ma quando ormai il dietologo lo conosci bene ti può dire quello che vuole, darti tutti gli schemi che vuole: la luna di miele è finita, e di quello che ti dice te ne strafreghi. Tu vai lì, parli del più e del meno per un'ora, smolli i quattrini, e il mese dopo hai ripreso un altro chilo.
Quindi, alla fine della scorsa estate sono vigliaccamente svanita nel nulla. E ora sono qui, e ho trionfalmente sforato il muro dei settanta, che vergogna.

(Qui ci vorrebbe la foto, ma non so se me la sento di espormi in modo così abietto. Beh, magari con una maschera...devo avere da qualche parte dei residuati bellici da carnevale...vedremo)
Tempo al tempo...i sedani rapa sono un po' rincoglioniti, si sa.